La BCE avverte: attenzione all’insolvenza delle imprese
L’Inps eroga svariate prestazioni sociali ai cittadini, alcune introdotte con il Covid-19
Il Consiglio d’indirizzo e vigilanza dell’Inps, nelle scorse settimane, ha approvato il pre-rendiconto sociale dal quale risulta che il saldo netto della gestione complessiva dell’Istituto è risultato migliore delle previsioni attestandosi su un deficit di 7.150 milioni di euro, inferiore di ben il 54,6% rispetto alla previsione negativa – che si riteneva fortemente influenzata dal Covid – di 15.750 milioni. In particolare, l’ammontare dei contributi riscossi è stato sostanzialmente confermato facendo registrare 221.269 milioni d’incassi con una leggerissima diminuzione dell’1,68% rispetto al preventivo.
Tra le uscite, quelle relative alle pensioni e ai carichi familiari è stato di 279.000 milioni, influenzate – come nel passato – dal persistente deficit di gestioni diverse da quelle dei lavoratori dipendenti del settore privato: pubblici dipendenti, commercianti, artigiani.
Da tener presente che il miglioramento nei conti è purtroppo dovuto anche al maggior numero dei decessi di pensionati a causa del Covid (o, come affermano alcuni osservatori sanitari, all’impossibilità di effettuare diagnosi o cure tempestive per altre patologie essendo carenti posti e medici negli ospedali) ammontanti a 96.818 persone d’età superiore a 65 anni, cosa che ha comportato un minor pagamento di pensioni per 1,110 milioni, al netto della riversibilità corrisposta agli eredi ove dovuta. Il pre-rendiconto si occupa anche delle svariate prestazioni sociali gestite dall’Inps, comprese quelle imposte dalla diffusione del Covid.
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