di Riccardo Pedrizzi

A partire dal secondo semestre del 2020 il numero di segnalazioni di operazioni sospette inviate da operatori del settore dei giochi è tornato nel complesso a livelli superiori a quelli pre-crisi: da una parte vi è una riduzione relativa al comparto del gioco fisico, dall’altro le SOS relative al gioco online hanno subito un forte incremento, superando nel primo semestre 2021 il numero di quelle relative al periodo pre-pandemia. Abbiamo la possibilità di disporre di queste informazioni estremamente utili per la lotta al riciclaggio perché recentemente la UIF (Unità di Informazione Finanziaria) ha introdotto un nuovo sistema di classificazione delle segnalazioni di gioco al fine di fornire agli Organi Investigativi un maggiore supporto. Nelle diverse tipologie di gioco (su rete fisica, online, nelle case da gioco) è così possibile distinguere il gioco simulato, nel quale le modalità operative presentano l’assenza di giocate effettive, il gioco concentrato, nel quale si evidenziano casi di concentrazione di titoli di vincita su determinati giocatori e/o presso determinate sale da gioco. Le anomalie sono connesse ai conti di gioco, alla collusione tra giocatori, allo stesso punto vendita presso il quale sono effettuate le giocate. Inoltre, nel settore dei giochi, l’UIF ha affiancato all’analisi tradizionale una nuova tecnica, volta a intercettare fenomeni rilevanti, mediante una visione aggregata. È il caso ad esempio delle concentrazioni di giocate anomale presso la medesima sala o presso più sale collegate tra loro, che consentono di identificare collegamenti non noti, o ipotizzare coinvolgimenti dei gestori delle sale, non immediatamente riscontrabili con l’analisi tradizionale. A questo fine è stato sviluppato uno specifico indicatore di rischio finalizzato a fare una classifica delle sale più rischiose su cui svolgere ulteriori approfondimenti.

Le principali criticità emerse nel comparto dei giochi nel corso del 2020 riguardano ricorrenti commistioni tra i responsabili dei punti operativi e le attività transitate presso i punti medesimi; sono stati identificati conti di gioco intestati a diversi nominativi, legati da rapporti di parentela o societari al titolare del medesimo punto vendita, presso il quale i conti erano stati accesi (per lo più carte prepagate). Spesso i conti di gioco sono nella effettiva gestione del titolare del punto di vendita e che dunque i relativi intestatari fungano da meri prestanome. In relazione al gioco presso sale VLT, le anomalie riguardano la riscossione di ticket vincenti d’importo ricorrente, frequentemente emessi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, o concentrazioni di vincite realizzate con apparecchi VLT presso una stessa sala in capo a pochi nominativi ripetuti, anche di origine straniera, e con reiterato ricorso al contante per l’incasso. Di frequente le operazioni di gioco-scommessa sono di importo al limite della soglia di identificazione e quasi tutti i clienti risultano plurisegnalati alla UIF. Sono inoltre emersi casi di elevata concentrazione temporale e su medesimo evento sportivo, giocati presso lo stesso punto vendita e incassati in contanti, riconducibili a un unico centro di interessi. Analogamente, si riscontrano alti importi di ricarica in contanti su conti di gioco online, in un periodo di tempo circoscritto, da parte di soggetti con cariche in società del settore giochi e scommesse, già segnalati da istituti bancari per anomalie operative. L’operatività dei collettori presenta evidenti rischi di riciclaggio in quanto impedisce agli operatori di gioco di conoscere l’effettivo titolare delle somme impegnate. Questi nuovi metodi di analisi delle segnalazioni molto innovativi ed efficaci sono oggi resi possibili perché nella riorganizzazione dell’UIF queste competenze sono state assegnate ad un’unica divisione, la cui attività fa da supporto ai segnalanti, che, come confermano anche il numero di operatori che hanno inviato segnalazioni di operazioni sospette nel periodo in esame, è aumentato seguendo l’andamento riscontrato per il numero delle SOS, nel 2021.

Questo è segno che l’attenzione sotto il profilo dell’antiriciclaggio è sempre più alta e che il settore del gioco ha validi anticorpi per combattere l’illegalità.

Riccardo Pedrizzi