Il governo italiano ha dato mandato al rappresentante presso l’Ue, l’ambasciatore Maurizio Massari, di porre formalmente la questione degli sbarchi in Italia al commissario per le migrazioni Dimitris Avramopoulos. Secondo fonti governative è ormai “insostenibile” che tutte le imbarcazioni che operano nel Mediterraneo centrale portino le persone soccorse in Italia.
Solo ieri 5000 persone sono arrivate dalla Libia, negli ultimi quattro giorni sono state salvate oltre 10mila persone. Ma ormai la ‘macchina’ dell’accoglienza e dell’integrazione inizia a vacillare, è giunto il momento di regolare questi continui e massicci flussi dall’’esterno’
L’eventuale blocco dei porti italiani riguarderebbe non solo le navi delle Organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo centrale ma anche le unità navali inserite in Frontex, l’Agenzia cui spetta il controllo delle frontiere esterne dell’Ue, e in Eunavformed, l’operazione che ha il compito di contrastare nel canale di Sicilia i trafficanti di esseri umani, alla quale partecipano 25 nazioni europee.
L’Italia, sottolineano le fonti, continuerà a salvare vite in mare come sempre ha fatto in questi anni, ma non è più sostenibile che tutto il peso dell’accoglienza debba gravare sul nostro Paese. Salvataggi e accoglienza non possono essere disgiunti e dunque il contributo dell’Ue non dovrà limitarsi alle operazioni di soccorso in mare.
Il Rappresentante presso la Ue, l’ambasciatore Maurizio Massari, nel suo incontro col commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha evidenziato che la situazione degli sbarchi di migranti in Italia “è ai limiti della capacità di gestione, con un impatto sulla vita socio-politica del Paese. Per questo potrebbe essere difficile permettere nuovi sbarchi”.