E’ pienamente operativa la sede del Sei Ugl a Chisinau, in Moldavia, inaugurata lo scorso 5 gennaio dal presidente dell’organizzazione, Luciano Lagamba, insieme a Luigi Marco Mercogliano, Coordinatore nazionale della Federazione Ugl Presidenza del Consiglio dei Ministri e promotore di questa iniziativa, e ad Otel Victori, Presidente dell’Associazione A.P.S (Asociatia Obsteasca Asociatia de Promovare Sociale ‘Etica’).

Luciano Lagamba, Presidente Sei Ugl

Luciano Lagamba, Presidente Sei Ugl

Un importante contributo all’organizzazione dell’evento è stato dato da Silvia Tonu, Vice Presidente dell’Associazione A.P.S. All’iniziativa hanno partecipato anche i sindaci dei comuni moldavi ai quali il Sei Ugl ha donato, per le famiglie più bisognose, dei pacchi regalo contenenti cibo e beni di prima necessità.

La sede Sei Ugl vuole infatti essere un punto di riferimento per un territorio fortemente devastato dalla povertà ed ostacolato dall’isolamento rispetto al resto del continente europeo.
“La Moldavia è il paese più povero d’Europa – ha precisato Lagamba – con il più basso prodotto interno lordo e il minor indice di sviluppo umano. L’annessione della Romania alla UE ha di fatto significato l’isolamento internazionale per questa nazione. L’Europa non può restare a guardare e la nostra organizzazione è pronta a sostenere le popolazioni in concreto e con la presenza costante sul territorio. In stretta sinergia con l’Aps e con il Ciscos Ugl – prosegue il sindacalista – siamo pronti ad avviare una raccolta di abbigliamento invernale e generi alimentari per poter aiutare le tante, troppe famiglie moldave in difficoltà”.
“L’inaugurazione della sede – conclude Lagamba – è stata anche un’occasione per uno scambio di buone pratiche, con particolar attenzione alle politiche del lavoro e dei diritti”.

I dati dell’Aire 2016 (Anagrafe Italiani residenti all’estero) raccolti nel Rapporto Migrantes ‘Italiani nel mondo’ racconta di un territorio che, seppur povero, pronto ad accogliere. Solo nell’anno appena concluso sono stati registrati 336 italiani che, hanno deciso di abbandonare il Belpaese, per trasferirsi in questa realtà.

Ma, allo stesso tempo,  come evidenzia Lagamba analizzando il Rapporto “resta comunque alto il numero di chi decide di fuggire dalla Moldavia: sono 141.935 le persone che – nel 2016 – si sono stabilizzate in Italia. Più della metà – circa il 66,9 per cento, sono rappresentate dall’universo femminile. Un dato che – conclude il sindacalista – evidenzia l’importante ruolo che svolge la donna all’interno della società: è lei il vero motore dell’economia moldava e, sopratutto l’àncora di salvezza per la propria famiglia”.