di Ornella Petillo  segretario confederale dell’Ugl

 

Orrore a San Valentino Torio, paesino di 10mila anime nel Salernitano. Cinque ragazzi, tutti tra i 15 e i 17 anni, sono stati arrestati per “violenza sessuale di gruppo”.  Domenica sera il branco ha trascinato una 16enne in un garage e per tutta la notte, quei ragazzi, hanno abusato di lei, a turno, con una freddezza ed una rabbia che a quell’età è davvero difficile poter immaginare.

Per la giovane le ferite di quella violenza non si cicatrizzeranno mai, nemmeno quando non saranno più visibili agli occhi. Ma è viva ed ha potuto, per fortuna, denunciare e far arrestare il branco: un gruppetto di giovani incensurati. I classici ragazzi della porta accanto che hanno stravolto la vita di una loro coetanea e, sicuramente, segnato per sempre la loro esistenza.

L’unica ‘cura’ adatta a rispondere al fenomeno dilagante della violenza sulle donne è racchiusa in un’azione concreta e costante da parte delle Istituzioni.

Non bastano le leggi o le campagne di sensibilizzazione a salvare le donne. Le istituzioni devono essere in prima linea.

Il Governo ha adottato nel 2015 il “Piano Nazionale contro la violenza sulle donne”. Intanto le case rifugio e i centri antiviolenza chiudono per sfratto, per mancanza di fondi perché nessuno li aiuta seriamente.

Secondo l’ultimo censimento di Wave (Women Against Violence Europe) in Italia ci sarebbero 140 centri antiviolenza e 73 case rifugio. Un numero nettamente inferiore da quello previsto dal patto di civiltà stipulato nel nostro Paese con la ratifica nel 2015 della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne.

E intanto i numeri legati alla morte e ai maltrattamenti – fisici e psicologici –  fanno davvero tremare i polsi: dall’inizio dell’anno, sono già 50 le donne uccise da uomini – mariti, fidanzati o compagni – e 155 quelle che subiscono violenza. Molte delle vittime, purtroppo, sono anche minorenni. Come il caso di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni uccisa a Parco Verde di Caivano (Napoli) il 24 giugno 2014 dopo essere stata gettata dalla terrazza all’ottavo piano dello stabile in cui viveva con la famiglia. O il recente caso di cronaca – avvenuto in Campania –  di Maria Ungureanu, la bambina di 9 anni di origine romena violentata, uccisa e abbandonata in un resort del Borgo San Manno a San Salvatore Telesino, a Benevento.