“Nel 2015 il Sud è ripartito, ma preoccupa il dato occupazione”. Quindi, l’emergenza sociale persiste, purtroppo, sempre con più forza. Ad affermarlo è l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno in una nota con cui rende pubblici alcuni dati delle Anticipazioni del Rapporto Svimez 2016, che sarà presentato il prossimo 28 luglio a Roma.
“Malgrado le rilevazioni positive della Svimez, l’Ugl resta critica sull’andamento dell’economia del Mezzogiorno, soprattutto guardando alla disoccupazione giovanile e a quella femminile”. Queste le parole di Giovanni Condorelli, segretario confederale dell’Ugl con delega al Mezzogiorno in merito alle anticipazioni dello Svimez.
“Per tornare ai tempi pre-crisi – sottolinea il sindacalista – occorrono decenni e il Mezzogiorno non ha a disposizione così tanto tempo. Ecco perche’ chiediamo con urgenza al governo Renzi di procedere con interventi incisivi, non elettoralistici, a sostegno delle fasce piu’ deboli, dei giovani e dei pensionati”.
Per Condorelli “occorrono anche investimenti strutturali insieme all’apertura di cantieri per dare subito risposte alla disoccupazione”.
“L’Ugl – conclude – riprendera’ la campagna del Sudact in tutto il Meridione per continuare a sensibilizzare governi nazionali e locali, insieme a tutta la classe dirigente del Sud, affinche’ facciano del Mezzogiorno il tema prioritario per la
ripresa dell’economia italiana”.
Focus sui dati
Lo scorso anno nelle regioni del Sud si è registrata un’inversione di tendenza più marcata che nel resto del Paese: il Pil dell’area, secondo le stime di consuntivo della Svimez, è cresciuto dell’1% contro lo 0,7% del resto del Paese. La ripartenza del Mezzogiorno, dopo anni di fortissima caduta, è dovuta alla crescita di alcuni settori. Primo fra tutti, quello dell’agricoltura (+7,3%), segue il turismo e, in misura più contenuta, il settore delle costruzioni (+1,1%).
Lo Svimez registra anche una significativa ripresa del mercato del lavoro, che ha visto una crescita di 94 mila occupati, pari al +1,6%, in parte frutto di alcuni provvedimenti del Governo. Questi avrebbero contribuito alla crescita del Pil del Mezzogiorno per 0,2 punti percentuali (0,1 al Centro-Nord).
Segnali positivi dunque, ma c’è da dire che si partiva da una situazione precedente molto difficile. Non a caso il dato dell’occupazione resta assai lontano dai livelli pre-crisi. A ciò si accompagna un quadro di persistente ed acuta emergenza sociale.