di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Si avvicina la data del Primo Maggio, momento essenziale nella vita del sindacato, non solo per festeggiare, doverosamente, i lavoratori, ma anche per riflettere sulla situazione attuale del mondo del lavoro, rinnovando l’impegno a migliorarne le condizioni ed ideando soluzioni e proposte il più possibile efficaci a tale scopo. L’Ugl cerca di farlo sempre, ad esempio dedicando grande attenzione ai cambiamenti che negli anni hanno modificato profondamente la produzione ed il lavoro italiano. Come nel caso dei rider, figure professionali nuove rispetto ai tradizionali fattorini per la consegna a domicilio, a causa del ruolo delle piattaforme digitali, di proprietà di aziende multinazionali, che offrono visibilità, gestiscono le commesse ed agiscono da tramite fra consumatore e produttore, ovvero le attività di ristorazione e non solo, che iscrivendosi alla piattaforma stessa usufruiscono del servizio di consegna. Dando così vita ad una nuova tipologia di lavoratore, il cosiddetto “platform worker”, con caratteristiche intermedie rispetto alla tradizionale dicotomia fra dipendente ed autonomo, dovendo da un lato sottostare ad alcune regole stabilite dalla piattaforma, dall’altro godendo di libertà d’azione – fondamentale per i lavoratori stessi – nell’accettazione delle consegne da effettuare. Una professione già presente da diversi anni nel Paese, ma esplosa numericamente durante la pandemia ed i lockdown. Per tutelare i diritti dei ciclofattorini delle piattaforme, rimasti per anni in un “limbo giuridico” a causa delle peculiarità inedite del proprio lavoro, l’Ugl nel 2020 ha stilato con successo il primo contratto collettivo nazionale per i rider, che ha permesso loro di avere tutele prima inesistenti. Un testo che certamente sarà migliorato nel tempo, ma che ha avuto l’indubbio merito di avere iniziato un percorso, stabilito un punto di partenza per sempre migliori condizioni di lavoro, dal quale non si potrà più tornare indietro. Per esplorare la condizione dei rider a ormai più di due anni dalla stipula del Ccnl, la nostra casa editrice Edizioni Sindacali ha realizzato un saggio, curato da Ada Fichera, giornalista e direttrice della Collana “Pensiero Sindacale”, dal titolo “Non solo pizza. Vite da rider”, presentato ieri a Roma. Un’indagine con la prefazione del nostro Vincenzo Abbrescia, Segretario Nazionale Ugl Rider, e la postfazione del giuslavorista Pietro Ichino. Il saggio racconta le esperienze di un campione di lavoratori di varie parti d’Italia – Marialba Tauro, Orazio Arena, Giovanna Fede, Lorenzo Scolamiere, Gennaro Guarracino, Rosario Trovato, Angelo Aquilani, Vincenzo Marotta, Christian Bechero, Diego D’Oro, Enea Ricchiuto, Irinel Pop, Denis Zanini, Massimo Melli, Giuseppe Frisoli, Daniele Da Re, Marco Zito, Mauro Brai, Manuela Morittu, Marco Baroni, Giuseppe Russo, Carlo Lacenere, Yari Cianci, che ringraziamo tutti per aver voluto offrire la propria testimonianza – per far comprendere luci ed ombre di questa tipologia di lavoro e per descrivere le similitudini e le differenze riscontrate nelle varie situazioni descritte. Per conoscere meglio il mondo dei rider e poterlo, di conseguenza, tutelare e valorizzare in modo sempre più adeguato ed efficace.