«Non faremo più affidamento su partner occidentali»

«La guerra che stiamo cercando di terminare e che è stata iniziata dall’Occidente contro di noi usando gli ucraini ha influenzato la politica russa, compresa quella energetica. Ciò che è cambiato è che non faremo più affidamento su alcun partner occidentale». Le parole sono del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, citato dalla Tass. La Russia, poi, ha proseguito Lavrov, non permetterà più all’Occidente di «far saltare i gasdotti». «Abbiamo richiesto un’indagine e la richiesta è stata immediatamente respinta. Gli americani l’hanno definita “una sciocchezza” e avete visto come hanno reagito gli europei e gli americani quando Seymour Hersh ha pubblicato le sue scoperte». Il riferimento di Lavrov è all’inchiesta del giornalista investigativo statunitense secondo il quale a piazzare gli ordigni che hanno fatto esplodere due gasdotti Nord Stream 2 nel Mare del Nord sarebbero stati, appunto, gli Stati Uniti sotto la copertura di un’esercitazione navale della Nato. Eppure c’è chi considera un passo avanti quanto si è potuto osservare nelle scorse ore al G20 in India. Intervenendo ai Raisina Dialogue, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, Josep Borrell, ha affermato, riguardo l’atteggiamento di Lavrov, che «questo G20 è stato un passo avanti, a Bali non era rimasto: ha parlato e se ne è andato. Qui è rimasto e ha ascoltato gli altri. È importante avere forum dove almeno ci ascoltiamo se non proprio parliamo. Non c’è stata una grande interazione ma almeno ci ha ascoltato». Intanto Pechino conferma il legame con Mosca. «Cina e Russia dovrebbero mantenere gli scambi a tutti i livelli e uno stretto coordinamento tra i rispettivi dipartimenti degli affari esteri. Vogliamo cooperare con la Russia per mantenere la pace, la sicurezza e lo sviluppo globale», ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, a seguito dell’incontro di ieri con Lavrov a margine del G20 a Nuova Delhi.