Mosca avverte i paesi europei: a pagare sarà il popolo ucraino

Da una parte un aiuto richiesto per motivare l’esercito ucraino, dall’altra la risposta piccata di Mosca sulle conseguenze che un’eventuale decisione in questo senso potrà avere. La guerra di nervi, oltre quella reale sul terreno, tra Russia e Ucraina, si combatte stavolta sul tema delle forniture di mezzi pesanti all’esercito di Kiev da parte degli alleati europei. «Dal momento che l’esercito russo ha mille carri armati, nessun paese risolve il problema decidendo di darci 10-20-50 carri armati. Fanno solo una cosa molto importante: motivano i nostri soldati a combattere per i propri valori. Perché dimostrano che il mondo intero è con te», ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervistato dal canale tedesco ARD. Alla stessa tv il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha reso noto che la Germania prenderà presto una decisione sui tank Leopard da consegnare a Kiev. Al riguardo, fin qui, Berlino ha mantenuto un atteggiamento prudente, anche se il cancelliere Olaf Scholz ha confermato il sostegno della Germania alla causa ucraina in occasione dell’incontro a Parigi, nelle scorse ore, con Emmanuel Macron. La Polonia, a sua volta, ha riferito, tramite il primo ministro Mateusz Morawiecki, che chiederà alla Germania l’autorizzazione a inviare i carri armati Leopard in Ucraina, ma «anche se non ottenessimo l’approvazione trasferiremmo comunque i nostri carri armati insieme ad altri in Ucraina». «I paesi europei che contribuiscono direttamente o indirettamente a inondare l’Ucraina di armi, ne sono responsabili, e a pagare per questo pseudo-sostegno sarà il popolo ucraino», la posizione espressa dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall’agenzia Interfax.