Corsa contro il tempo per l’approvazione prima della fine dell’anno

Una maratona tira l’altra, ma era inevitabile che fosse così e, del resto, la storia parlamentare del nostro Paese racconta che l’approvazione della manovra finanziaria fra Natale e Capodanno è, quasi sempre, la norma. Dopo il via libera della Camera dei deputati con la seduta notturna che si è conclusa all’alba della Vigilia, il testo del disegno di legge di bilancio è approdato al Senato. Si tratta di un testo blindato, in quanto ogni modifica, anche la più minima, comporterebbe un ritorno all’altro ramo del Parlamento con la conseguenza che, a quel punto, la gestione provvisoria sarebbe inevitabile. Un danno più di immagine che reale, perché poi l’approvazione avverrebbe comunque nei primi giorni del 2023, ma che peserebbe appunto sull’idea di Paese affidabile che il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha accreditato in tutti i suoi interventi, sia in Italia che all’estero. Tornando al 24 dicembre, il testo licenziato dalla Camera dei deputati contiene diverse novità rispetto a quello presentato dal Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, poco più di un mese prima. Significativamente, l’esecutivo è venuto incontro ad alcune richieste dei sindacati, i quali, come noto, hanno assunto un atteggiamento molto diverso, con la Cisl e la Ugl a trattare responsabilmente e la Cgil e la Uil più barricadiere con l’organizzazione di scioperi in ambito regionale più una mobilitazione a carattere nazionale che ha avuto, per la verità, una bassa adesione ad iniziare dalla scuola. I sindacati avevano, in particolare, chiesto di rafforzare il taglio del cuneo fiscale, cosa che è avvenuta, come pure vi è stato un miglioramento sul versante del potere d’acquisto delle pensioni più basse, comprese quelle sociali. Qualche ritocco è arrivato pure sul fronte del Reddito di cittadinanza, con una ulteriore stretta sulla durata e sulle condizionalità. Al netto del gioco delle parti fra maggioranza e minoranza, escluso il terzo polo, quello della lotta alla povertà assoluta sarà uno dei temi che ritorneranno presto al centro dell’attenzione. In gioco, infatti, vi è la riforma del Reddito di cittadinanza, ma anche l’avvio di due misure, il Reddito alimentare e il fondo da 500 milioni per la sovranità alimentare, molto attese per dare respiro ai nuclei familiari in difficoltà.