di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Mancano ormai poche ore alle festività più sentite e l’ultimo editoriale della Meta Serale prima del Natale vuole essere un resoconto di quanto accaduto nel mondo, in Italia e nel sindacato in questo anno così ricco di novità. La comunità internazionale si trova di nuovo immersa in una crisi globale, in modo diverso rispetto all’anno scorso, ma non meno significativo ed impattante. Stavolta, terminata l’emergenza Covid, c’è la guerra in Ucraina, la crisi energetica, l’inflazione galoppante, la crescita dei prezzi delle materie prime. Un contesto difficilissimo e ancora tutto in divenire, che, ovviamente, sta condizionando profondamente anche la vita dei nostri concittadini, l’economia e la politica italiane. Ma, nonostante questo, pensiamo di poter guardare al futuro del Paese con fiducia. Lo dimostrano anche i numeri. Il Pil, cresciuto il doppio rispetto a quello dei nostri principali competitor, la tenuta dell’occupazione. Molto c’è ancora da fare per migliorare la situazione del Paese, ma la strada intrapresa sembra quella giusta, anche grazie alla presenza di un governo nuovo, sorretto dalla volontà popolare, quello di destra, guidato da Giorgia Meloni, che con impegno sta cercando di cambiare rotta, rimediando alle storture ed agli errori del passato. Cosa non semplice né indolore, come dimostrano gli ultimi aggiustamenti in corsa che porteranno a chiudere la manovra economica con tutta probabilità nel giorno della vigilia, un Natale con fiducia. Una fermezza ed un rigore, però, necessari e compresi dagli italiani che, sondaggi alla mano, riservano grande credito al premier ed al nuovo governo. Difficile, peraltro, non fare un confronto con il Natale scorso e con quello precedente, feste segnate non solo da preoccupazioni per la situazione sanitaria, ma anche da difficoltà economiche e tensioni sociali, limitazioni e chiusure, Green Pass e zone gialle, arancioni e rosse. Ora tutto questo sembra lontanissimo, eppure così trascorrevamo le feste solo un anno fa. Tutto è cambiato, le città sono di nuovo brulicanti di vita, anche se la congiuntura economica e politica internazionale, particolarmente complessa, sta imponendo strettissimi margini di manovra al governo, condizionando una ripresa che altrimenti sarebbe stata ancor più netta e vincolando le misure politiche e sociali innanzitutto ai temi più urgenti, come quello del caro bollette. Per quanto riguarda, infine, il nostro sindacato, l’Ugl, l’anno chiude con un bilancio più che positivo. Dal punto di vista interno, con un radicamento che si rafforza e cresce, nei territori e nei luoghi di lavoro, da quello comunicativo con la nostra immagine che acquista non solo sempre più visibilità, ma anche e soprattutto sempre maggiore credibilità, e da quello dei rapporti istituzionali con una presenza, finalmente e come è giusto che sia, completamente riconosciuta ed accreditata. Per tutte queste ragioni, pur consapevoli dei problemi contingenti e delle sfide future, non possiamo che guardare con fiducia al Natale che si avvicina.