Una nuova missione del sindacato all’estero, per portare in alto le nostre bandiere

di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale Ugl

L’Ugl, con una delegazione di dirigenti confederali, è andata in Ungheria, per intervenire in due eventi diversi, ma entrambi significativi, nell’ottica del rafforzamento della dimensione internazionale del sindacato, della collaborazione con le sigle a noi affini e della promozione delle nostre idee oltre i confini italiani. Ad esempio supportando le iniziative volte a diffondere la conoscenza del modello partecipativo come formula positiva per la creazione di una forma diversa, socialmente più inclusiva ed economicamente efficace di relazioni industriali. Così siamo andati a Budapest, con un gruppo composto da Gian Luigi Ferretti, responsabile dell’ufficio relazioni internazionali Ugl, alcuni Segretari Confederali, come Vincenzo Abbrescia, Giovanni Condorelli, Ezio Favetta ed Ornella Petillo, e altri dirigenti, per la presentazione del libro di Augusto Cocchioni “La Partecipazione, Il Lavoro e le Sfide del Post Pandemia” un approfondimento – redatto in varie lingue e quindi pensato per una diffusione internazionale – chiaro e documentato sul tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese presente nella Costituzione Italiana all’art.46 e mai applicato. Uno strumento essenziale di democrazia economica per superare la lotta di classe e arrivare ad un nuovo patto di collaborazione tra capitale e lavoro, che dovrebbe essere conosciuto ed attuato maggiormente non solo in Italia, ma anche nel resto dell’Europa e del mondo. Un manifesto sulla partecipazione da condividere con i sindacati esteri che portano avanti principi e valori simili a quelli dell’Ugl, come la confederazione sindacale ungherese MOSz ed il Sindacato spagnolo Solidaridad, di cui era presente all’evento una delegazione guidata dal segretario generale del Rodrigo Alonso Fernández. Poi, ospiti del sindacato ungherese MOZs guidato dal presidente Imre Palkovics, abbiamo partecipato alla Marcia della Pace a Budapest, che commemora la rivoluzione Ungherese del 1848, una festa nazionale – presente il presidente Orban che ha tenuto un discorso di “fine mandato” avvicinandosi le elezioni parlamentari ungheresi che si svolgeranno il prossimo 3 aprile – che quest’anno ha avuto un valore aggiunto, con migliaia di manifestanti a sfilare anche per una pacificazione ed una soluzione diplomatica al conflitto russo/ucraino. Pace e partecipazione, due parole d’ordine importanti per l’Ugl, da diffondere e sostenere in Italia e all’estero per costruire un futuro migliore.

Delirio cancel culture

Il ministero della Difesa ha deciso di togliere ogni riferimento a Italo Balbo dalla flotta aerea nazionale. Il motivo? Probabilmente il grande aviatore, generale e politico italiano non si confà agli standard del politicamente corretto. Ora poi la “madre” del milite ignoto del Vittoriano, Maria Bergamas, non potrà avere una strada a lei dedicata perché sostenitrice del fascismo, come del resto all’epoca buona parte degli Italiani, e poi missina. Continua il delirio cancel culture, che però, curiosamente, non riguarda mai personaggi antidemocratici di matrice ideologica comunista, da Lenin a Togliatti.