Forte impatto sul versante dell’occupazione nel corso del 2020 e del 2021

La decontribuzione sui contratti di lavoro starebbe dando risultati molto interessanti anche nel Mezzogiorno. Secondo i dati forniti dalla sottosegretaria con delega al Sud, Dalila Nesci, lo sgravio contributivo, dal 2020, ha trovato applicazione in oltre 2,6 milioni di rapporti di lavoro per circa 369mila datori di lavoro. Guardando al solo 2021, i dati attualmente disponibili, che coprono il periodo gennaio-novembre, segnalano oltre 1,2 milioni di attivazioni, con poco più di 86mila trasformazioni. Rispetto ai settori produttivi, lo sgravio è stato impiegato soprattutto nel commercio (41% del totale dei contratti agevolati), a seguire attività professionali e amministrative (16%) e attività manufatturiera (13%). Numeri sicuramente importanti che, però, non devono far perdere di vista le mutate condizioni economiche, con il Paese alle prese con le limitazioni imposte dal Covid-19, con il caro energia e materie prime e con gli effetti della guerra russo-ucraina. Il governo punta molto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma, come evidenziato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl nel corso dei tavoli di confronto con il partenariato economico e sociali presieduti dal presidente del Cnel, Tiziano Treu, l’obiettivo di indirizzare almeno il 40% delle risorse nelle regioni meridionali rischia di rimanere sulla carta, stante la ben nota difficoltà degli enti territoriali a mettere in campo progetti.