Domani quinto scrutinio. Proseguono le trattative tra i partiti. Salvini: Conto di chiudere già venerdì

Quarta votazione, nuova fumata nera. Le schede bianche sono state 261, un risultato influenzato dalla decisione del centrodestra di astenersi dal voto: gli astenuti sono stati 441. L’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha continuato a raccogliere qualche consenso – i voti in suo favore sono stati 166, in aumento rispetto ai 125 di ieri –, pur non essendo sostenuto ufficialmente da nessun partito. Partiti che in queste ore sono impegnati in continui confronti – in mattinata i leader del centrodestra si sono incontrati e altrettanto hanno fatto i leader del centrosinistra –, sebbene le trattative appaino in una fase di stallo. Nomi ne sono circolati parecchi anche in queste ultime ore, spesso per pochissimo tempo. Si prenda il caso di Pier Ferdinando Casini: ieri pomeriggio sembrava, stando alle indiscrezioni riportate da alcuni cronisti parlamentari, sul punto di poter far convergere centrodestra e centrosinistra, fino a quando in mattinata il leader della Lega, Matteo Salvini, ha stroncato una sua eventuale candidatura – «È una proposta della sinistra, è stato eletto con il Pd» –, accusando la controparte politica di scarsa collaborazione e di immobilismo: «Non capisco come a sinistra non vada bene nessuno, noi facciamo proposte di livello. Da sinistra nessuna proposta pubblica». Al termine del summit di questa mattina, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno scelto di lasciare la porta aperta: «Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale». Pur senza proporre ufficialmente un candidato, il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha fatto una richiesta: «C’è bisogno che non ci sia nessuno vincitore o dei vinti, bisogna che tutti si concorra a una soluzione senza vincitori e vinti, se non si esce da questa logica credo che non ci si riuscirà». Il presidente del M5s, Giuseppe Conte, si è limitato invece a tracciare un (vago) identikit del successore di Mattarella, chiedendo un nome «condiviso, super partes, in grado di rappresentare tutti gli italiani». Potrebbe essere Elisabetta Belloni, l’attuale direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza? Su di lei, classe 1958, sembra che si starebbero concentrando i negoziati. Domani si vota ancora: la quinta votazione è in programma dalle 11.