Il commissario all’emergenza Covid-19 chiede di continuare a procedere speditamente con le vaccinazioni

«Chiedo a tutti i presidenti di Regione di andare avanti con i richiami». Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo, ha ribadito la linea da seguire in questa fase della campagna vaccinale, all’indomani del Consiglio dei ministri che ha posticipato il coprifuoco alle 23 e attenuato le misure restrittive anti-contagio – soddisfatti tutti i partiti della maggioranza, inclusa la Lega che chiedeva qualcosina in più in termini di allentamento –, promettendo ulteriori riaperture già nelle prossime settimane, se i dati lo consentiranno. A differenza di quella adottata per le riaperture dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, la linea tracciata da Figliuolo non prevede una gradualità nelle vaccinazioni: bisogna accelerare con le somministrazioni, tutelando le categorie più a rischio. La situazione epidemiologica nel Paese è in netto miglioramento – «C’è stato un calo vertiginoso dei ricoveri e dei decessi dando priorità alle classi vulnerabili», ha osservato Figliuolo –, ma «adesso abbiamo davanti due-tre settimane in cui dobbiamo tenere la barra dritta». Ciò significa, ha proseguito il commissario, che «dobbiamo continuare a vaccinare gli over 60 e i fragili. Chiedo a tutti presidenti di Regione di andare avanti con i richiami, è facile farsi prendere dalla propaganda, ma se non mettiamo in sicurezza gli over 60 che hanno il 95% possibilità di finire in ospedale, o peggio ancora in terapia intensiva, o peggio ancora di morire, non ne usciamo». Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, tra i più prudenti nel corso dell’emergenza sanitaria, sta intravedendo la luce in fondo al tunnel: «Adesso che abbiamo i vaccini e circa 28 milioni di italiani hanno ricevuto la prima dose possiamo cominciare a disegnare un orizzonte di ripartenza per l’Italia», ha ammesso, intervenendo a un incontro organizzato da Coldiretti, Fondazione Univerde e Campagna Amica a Roma. Secondo il ministro, «le evidenze scientifiche ci stanno portando a un percorso di riaperture, fatto sempre con i piedi per terra e con prudenza, un passo alla volta, ma che segna la possibilità di aprire una stagione diversa».