Un paio le ipotesi: maxi-orale oppure una prova scritta con colloquio rinforzato

«Sulla Maturità, decidiamo in settimana». Ad annunciarlo il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista rilasciata a Repubblica. «Il lavoro è tanto e bisogna farlo in fretta. Bisogna dare certezze agli studenti, ai docenti», ha aggiunto il successore di Lucia Azzolina, ex rettore dell’Università di Ferrara e capo della task force per la riapertura delle scuole a settembre. Di sicuro, c’è la data: le prove inizieranno il 16 giugno 2021. Tra quattro mesi, dunque. Al momento, le ipotesi sul tavolo sono un paio. O un’unica prova maxi-orale, basata sul modello adottato l’anno scorso, da sostenere dinanzi ad una commissione composta da soli docenti interni oppure una prova scritta (anziché due) con colloquio rinforzato. Non è esclusa una terza via. Vedremo. Diversamente dall’anno scorso, però, non ci sarà un ammissione generalizzata degli studenti alla prova finale, autorizzata per la Maturità 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. Cosa ne pensano gli studenti? Un sondaggio, condotto da skuola.net su un campione di 1.500 maturandi e diffuso qualche settimana fa, ha rivelato che il 53% vorrebbe una Maturità sul modello dello scorso anno. E quindi: maxi-orale su tutte le materie, commissione interna e con un punteggio che valorizzi principalmente la carriera scolastica. C’è anche una grossa fetta di studenti – il 47% – che chiede di non sostenere l’esame. La didattica a distanza, questa la posizione prevalente tra i “no-Mat”, non consente ai maturandi di prepararsi adeguatamente ad una prova così importante.