Il dossier mette contro il presidente del Consiglio, favorevole alla revoca della concessione ai Benetton, e Italia Viva, contraria

La maggioranza è a rischio spaccatura da settimane. Mesi, forse. In questi giorni, però, la sensazione è che sia dietro l’angolo. Al centro dello scontro (durissimo) c’è il dossier legato ad Autostrade. Questa mattina, a Palazzo Chigi, era in programma un’informativa, così da poter mettere «a conoscenza» della situazione «tutti i ministri». Poi, all’improvviso, un cambio di programma – il Consiglio dei ministri slitta alle 22, ben undici ore dopo il primo appuntamento previsto dalla tabella di marcia iniziale – che rivela come la situazione non sia così tranquilla: probabilmente il governo deve trovare una linea comune. L’incontro a Palazzo Chigi, però, non dovrebbe portare ad una soluzione definitiva. Tanti, troppi, sono i punti di scontro. Alla posizione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – il premier è intenzionato a revocare la concessione alla famiglia Benetton – si oppone Italia viva, un partito piccolo che, però, ha un peso notevole nei fragili equilibri della maggioranza: secondo Iv, una revoca costerebbe miliardi (tra i 20 e i 30) agli italiani. E il Pd, invece? Secondo fonti interne al partito, citate dalle agenzie di stampa, il Pd intende chiedere al premier di prendere una decisione, assumendosene le responsabilità. Il M5s è, ovviamente, d’accordo dall’allontanare i Benetton. Nel frattempo, la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha invitato il premier a considerare «la delicatezza e la complessità della questione».