La valutazione era prevista a luglio. Il ministro Gualtieri sulla decisione: «Non tenuto conto di decisioni UE»

L’agenzia di rating Fitch nella serata di martedì ha declassato – prima di quanto previsto, visto che la valutazione non sarebbe dovuta arrivare prima del 10 luglio – il credito sovrano dell’Italia a BBB- da BBB, modificando l’outlook da “stabile” a “negativo”. A influenzare la decisione dell’agenzia internazionale di valutazione del credito gli effetti della pandemia di Covid-19 sull’economia del Paese. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha fatto sapere che prende atto della decisione dell’agenzia, specificando però che il deterioramento in atto del quadro economico e della finanza pubblica è interamente dovuto a una causa esogena e temporanea. «La valutazione degli impatti sulle prospettive di crescita e sul merito di credito – spiega il ministro – sconta inevitabilmente un considerevole margine di incertezza. Le altre agenzie di rating hanno in effetti assunto un atteggiamento più prudente». Il titolare del dicastero di via XX settembre ha poi aggiunto che «la valutazione non tiene conto delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione europea, dagli Stati che la compongono e dalle istituzioni che ne fanno parte». «In particolare – continua -, non sembrano adeguatamente valorizzati l’orientamento strategico della Banca Centrale Europea e gli interventi che si stanno per realizzare con la condivisione delle responsabilità della gestione della reazione alla crisi e dei relativi oneri di finanziamento». «I fondamentali dell’economia e della finanza pubblica dell’Italia sono solidi», ha assicurato nella nota di risposta all’agenzia di rating.