«Cura Italia» ritardataria e insufficiente, la Germania stanzia 550 miliardi

Se è vero che il tempo è denaro e che anche l’emergenza sanitaria si sconfigge con la tempestività, il decreto dal titolo suggestivo, “Cura Italia”, che oggi il governo giallorosso ha varato a sostegno degli «italiani in trincea» è solo un primo passo (lo ha detto lo stesso premier Conte), ma è già in ritardo, mentre bussavano alla porta importanti scadenze fiscali. Quest’ultimo era atteso già dalla scorsa settimana, è arrivato con i mercati finanziari di nuovo in picchiata e mentre altri paesi più corazzati del nostro, come Germania, Inghilterra e Usa, hanno assunto decisioni inattese e straordinarie per difendere i loro interessi. E pensare che molte delle misure contenute nel decreto, proprio l’UGL le aveva proposte già il 26 febbraio, quasi tre settimane fa. Nella sostanza si estendono a tutto il territorio nazionale le misure economiche straordinarie previste inizialmente solo per le “zone rosse”, ovvero Lombardia, Veneto, Emilia Romagna (pre-decreto 11 marzo) e si stanziano 25 miliardi di euro promessi, ma se l’emergenza dovesse perdurare «il governo mobilita 350 miliardi di euro complessivi». Venticinque miliardi si fa presto a prosciugarli: in parte sono già drenati dalle regioni più in difficoltà e ancora più velocemente saranno drenati da tutta l’Italia, visto che prevedono interventi a così (legittimo) largo raggio – aiuti per medici, lavoratori, famiglie e imprese – e per un tempo definito in nove settimane. Si parla di 4,3 miliardi per il sistema sanitario, 10 miliardi a sostegno dell’occupazione (insufficienti se l’emergenza dovesse prolungarsi) e del reddito dipendente e autonomo (600 euro per marzo), voucher baby sitter, cig anche per aziende con un solo dipendente, solo per dirne alcune. Ma la tempistica è tutto e se pensiamo ai 550 miliardi messi in campo dalla Germania, i 350 miliardi italiani distribuiti con il contagocce potrebbero perdere di efficacia. Per non parlare delle decisioni straordinarie e impreviste assunte (unilateralmente) dalle banche centrali Usa (stanotte) e dalla Gran Bretagna (una settimana fa), mentre la Bce tentenna. Il contagio a macchia d’olio si sta estendendo in tutto il Vecchio Continente e ogni Paese membro si sta sbrigando a far da sé.