A mezzanotte il Regno Unito lascerà l’UE

«L’alba di una nuova era». Così il premier britannico Boris Johnson si esprimerà nelle prossime ore nel discorso in vista di quello che, qualsiasi sia la prospettiva, sarà comunque un giorno storico. Dopo la mezzanotte, infatti, verrà sancito in via definitiva – a distanza di oltre tre anni – il divorzio tra il Regno Unito e l’Unione europea. Un percorso lunghissimo, cominciato con il referendum del giugno 2016 che decretò la vittoria del “leave” e proseguito con le difficili trattative (pagate a caro prezzo, politicamente parlando, all’ex leader dei Tories e premier, Theresa May). Ora verrà avviata una nuova fase, un periodo di transizione che durerà fino a dicembre 2020 ed entro cui Londra e Bruxelles dovranno raggiungere intese su diversi temi, a partire dalle nuove relazioni commerciali. Oggi il governo britannico si è riunito in una riunione speciale a Sunderland, città simbolo del referendum del 2016 nel nord dell’Inghilterra. «Stanotte non segna una fine, ma un inizio», è il messaggio che Johnson proverà a veicolare. «Vogliamo avere le relazioni più ravvicinate possibili con l’UE e un commercio per quanto possibile senza barriere, ma abbiamo votato per essere indipendenti» e non per restare «subordinati ai loro giudici, alle loro leggi, alle loro strutture politiche», ha ricordato Michael Gove, esponente di spicco del governo conservatore. «È un giorno particolare per l’Europa. Inizia una stagione nuova. A mezzanotte il Regno Unito uscirà e dopo tre anni facciamo un bilancio delle discussioni con gli amici britannici. L’Unione europea ha tratto vantaggi, perché si è confermata molto più unita», ha invece dichiarato il presidente del PE, Sassoli.