Concorso dei presidi, atto secondo. Continua la guerra di nervi intorno all’assunzione dei nuovi dirigenti scolastici. Nella scorsa settimana, come si ricorderà, era infatti intervenuto il Tribunale amministrativo regionale del Lazio che aveva riportato indietro le lancette, cancellando i risultati del concorso. A fronte di una decisione che il Tar aveva motivato richiamando presunte irregolarità nella formazione della commissione esaminatrice. I ricorrenti, a suo tempo, avevano evidenziato ben undici punti di sospetta criticità, anche se poi il Tar del Lazio ne aveva accolta una sola, quella relativa all’incompatibilità e al conflitto di interesse di tre commissari, intervenuti nella fase di preparazione ed approvazione dei criteri di valutazione e dei relativi punteggi da assegnare. La decisione del Tar, chiaramente, non era piaciuta al Ministero dell’istruzione, università e ricerca che, infatti, aveva annunciato e contestualmente presentato ricorso al Consiglio di Stato. Consiglio di Stato che ha sospeso l’annullamento del concorso da parte del Tar, in attesa del merito, la cui udienza è fissata al prossimo 17 ottobre. La prima conseguenza è che potranno essere assunti dal 1° settembre in 2.117, riducendo così il fenomeno delle reggenze a 350 unità, con grande soddisfazione dello stesso ministro Marco Bussetti. Nel complesso, in tre anni dovrebbero essere assunti in 2.900.