«Riteniamo che la previsione contenuta nel Def per il 2019, 0,2 per cento di crescita reale e 1,2 per cento di quella nominale, sia ancora valida seppure permangono rischi al ribasso connessi agli andamenti dei principali partner europei che potrebbero riverberarsi anche nel 2020», così il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria intervenendo all’Assemblea di Abi che si è tenuta questa mattina a Milano. Un anno fa, ha aggiunto, «ero qui a descrivere uno scenario significativamente diverso da quello attuale. Sono sfumati di fronte alla realtà dei fatti e delle azioni i dubbi immotivatamente diffusi sulla coerenza delle politiche del nuovo governo con il quadro delle regole europee». Rimanendo sul tema della procedura d’infrazione, il titolare del dicastero di via XX settembre ha spiegato che «il recente accordo con la Commissione Ue ha consentito  di evitare la procedura di disavanzo eccessivo. Senza tagliare alcuna spesa programmata con l’assestamento di bilancio del 2019 abbiamo rafforzato la credibilità nazionale e la fiducia nel Paese». Il ministro ha parlato del sistema bancario, osservando come sia «una struttura portante ed elemento essenziale nello sviluppo dell’economia reale. Siamo sulla buona strada, come dimostra la diminuzione dei crediti deteriorati e l’aumento della redditività. Occorre mantenere la rotta». «Le riforme del settore bancario degli ultimi anni – ha aggiunto – hanno contribuito al superamento della crisi finanziaria restituendo all’Italia un settore bancario più solido ed efficace». Sempre questa mattina, ma in un intervento rilasciato a La Stampa, il ministro si è espresso anche sul caso Alitalia, dicendo di auspicare una partecipazione di Atlantia alla cordata. «È un partner forte».