L’immunità è il nodo. Il vice premier, Luigi Di Maio, lo sa bene e lo chiarisce in un’intervista al quotidiano Il Mattino affermando: «Troveremo una soluzione concordata» con Arcelor Mittal. Ma allo stesso tempo ribadisce: «Nessuna persona in questo Paese potrà mai godere di un’immunità per responsabilità di morti sul lavoro o disastri ambientali», ricordando anche come «in questi mesi di interlocuzione ho sempre detto ad Arcelor Mittal che la dirigenza non ha nulla da temere dal punto di vista legale se dimostra buona fede continuando nell’attuazione del piano». Nel frattempo l’Ilva in Amministrazione Straordinaria presenterà in accordo con ArcelorMittal alla Procura di Taranto un’istanza di sospensiva del sequestro senza facoltà d’uso dell’Altoforno 2 notificato ieri pomeriggio alle due società dal sostituto procuratore Antonella De Luca. La mossa di Ilva in AS, con l’intesa con ArcelorMittal, è stata ufficializzata ieri al tavolo del Mise da Antonio Lupo, uno dei tre nuovi commissari straordinari di Ilva insieme ad Ardito e Danovi (le nomine le ha fatte il ministro Luigi Di Maio e i tre hanno preso il posto di Gnudi, Carrubba e Laghi). Dallo stesso tavolo le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la loro delusione per il mancato ritiro della cassa integrazione per 1400 lavoratori e hanno chiesto ad Arcelor Mittal di rispettare gli impegni assunti.