Tutte le previsioni lasciano intendere che, alla fine dell’anno, saranno 230mila le adesioni a Quota 100, in linea con i pronostici formulati all’indomani della presentazione del provvedimento contenuto all’interno della legge di bilancio e al quale è stata data attuazione con il Decretone di gennaio. Numeri in linea con le previsioni, ma anche risparmi perché, come ha fatto notare il sottosegretario al ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon, «le coperture sono superiori al fabbisogno, essendo una opzione è una scelta del lavoratore». Infatti, è opportuno osservare che non vi è uno stretto collegamento fra maturazione dei requisiti di età anagrafica (almeno 62 anni) ed anzianità contributiva (almeno 38 anni) ed andata in pensione, in quanto è il lavoratore (o la lavoratrice) a decidere quando presentare la domanda. La norma stessa, è opportuno ricordare, prevede addirittura la certificazione del possesso dei requisiti da parte dell’Inps entro il 31 dicembre 2021, ferma restando la possibilità di inoltrare la domanda successivamente. Intanto, comunque, la soglia delle 150mila domande presentate è già stata superata con un ritmo di crescita costante e continuo: nell’ultimo mese sono state presentate oltre 15mila domande, numeri che, proiettati sul periodo che ci separa da dicembre, fanno appunto ipotizzare una chiusura intorno alle 220-230mila domande.