Ripresa importante per il contratto di apprendistato, il quale, nella logica delle cose, dovrebbe rappresentare la porta di ingresso principale per i giovani. Dopo un lungo periodo di abbandono durato almeno un quinquennio, sia nel 2016 che nel 2017 il ricorso all’ apprendistato è ripreso con una intensità molto significativa con incrementi, rispettivamente, del 30% e del 22,8%. Addirittura nel Mezzogiorno l’incremento ha sfiorato il 60%. Le ragioni di questa ripresa, evidenziata in un rapporto dell’Inapp, vanno ricercate in una serie di fattori. La doppia crisi economica, prima, e il Jobs act, con la liberalizzazione dei contratti a tempo determinato, dopo, hanno spinto le imprese a non investire sull’ apprendistato che, se da una parte presenta vantaggi sotto l’aspetto contributivo, dall’altra, ha costi sul versante della formazione del giovane. In altri termini, molto imprese, in assenza di certezze sul futuro, hanno preferito attendere, coprendo i posti vacanti con contratti a tempo determinato. Guardando ai settori, si registra, però, un dato preoccupante, quello della riduzione dell’ apprendistato nell’artigianato, dove pure si concentra circa un quarto delle posizioni aperte.