Torna ad essere caldo il tema delle tutele dei ciclofattorini. Dopo lo spazio dato da qualche organo di stampa a presunte minacce nei confronti di clienti vip, rei di non dare la mancia, i rider tornano a farsi sentire con l’unica arma a loro disposizione in questo momento: quella di non mettersi a disposizione delle piattaforme al momento della chiamata. È successo a Torino, a Bologna, a Milano, ma non si esclude che la protesta possa dilagare anche nelle altre città. Del resto, la vicenda dei ciclofattorini si trascina ormai da tempo. È infatti passato un anno dai primi incontri che il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio, ha organizzato prima con i rappresentanti autorganizzati e poi con i sindacati e le associazioni datoriali. Ora lo stesso Di Maio, stante le forti differenze di vedute all’interno dei gestori delle piattaforme, ha assicurato che un pacchetto di tutele troveranno posto nel primo provvedimento di legge utile.