A novembre 2018 sia le importazioni che le esportazioni sono risultate in diminuzione, con un calo più marcato per gli acquisti: -2,2% contro il -0,4% dell’ export. Secondo quanto rilevato dall’Istituto nazionale di statistica, la diminuzione dell’export è legata unicamente alle vendite verso i mercati europei, scese dell’1,3%, mentre quelle verso l’area extra-Ue hanno riportato un incremento di sei decimi di punto. Negativo anche il risultato trimestrale delle esportazioni – rispetto al periodo giugno-agosto, le vendite al di fuori dei confini nazionali hanno riportato una flessione di mezzo punto – mentre il confronto tendenziale mostra un aumento dell’1%. In questo caso il contributo positivo arriva sia dall’area Ue (+1,4%) che da quella extra-Ue (+0,4%). Tra i settori che contribuiscono in misura più rilevante alla crescita tendenziale dell’export nel mese di novembre, l’Istat segnala articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+16,0%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+18,4%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+12,8%) mentre evidenzia la contrazione delle vendite di autoveicoli (-16,2%) e di mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (-8,7%). Per quanto riguarda i Paesi di destinazione delle merci italiane, il contributo maggiore alla crescita dell’export è giunto dagli Stati Uniti, con un aumento del 15,8%, cui seguono Spagna, con un +5,1%; Austria, con un +7,6%; Paesi Bassi, +4,9%; e Cina, +3,3%. Segnali incoraggianti sull’andamento dell’interno anno arrivano dal consuntivo dei primi undici mesi. Infatti, secondo l’Istat tra gennaio e novembre le esportazioni sono aumentate del 3,6%.