Una scelta che fa riflettere: il leader dei Verdi tedeschi, Robert Habeck, non utilizzerà più i social media. «Bye, bye, Twitter e Facebook», ha scritto su Twitter il 49enne politico tedesco annunciando la propria decisione, presa dopo le polemiche scatenate da un video pubblicato su Facebook – eliminato poi prontamente –, nel quale Habeck afferma che «dopo le elezioni del 2019 si farà di tutto perché la Turingia torni ad essere un paese aperto, libero, liberale e democratico». Sul momento Habeck non deve essersi ricordato che in Turingia i Verdi sono tra gli alleati di governo. «Twitter è un medium molto duro, dove si comunica in modo molto divisivo e polarizzante» e «fa scattare qualcosa in me: mi fa essere più aggressivo, più chiassoso, più tagliente», ha osservato il leader politico, che proprio attraverso l’uso disinvolto dei social media, dove era seguito complessivamente da 90mila persone, ha costruito molto del suo successo. Così come è accaduto a molti altri politici in giro per il mondo. Esemplare il caso Donald Trump. La decisione di Habeck va in controtendenza – i social media rappresentano (forse) lo strumento più potente in mano a un politico – e potrebbe rivelarsi un errore (ad ammetterlo è stato anche il diretto interessato). Allo stesso tempo, però, Habeck potrebbe aver detto addio a Twitter e Facebook anche per quanto accaduto nei giorni scorsi: il 49enne è stato tra i politici più coinvolti nell’attacco hacker che ha colpito circa mille tra parlamentari e personaggi dello spettacolo: «Trovare le mie chat familiare su tutti i Pc, in tutti i giornali tedeschi e in moltissimi altri media» non è stato affatto piacevole, ha detto.