«E una grande sconfitta non solo per la Melegatti e per i 350 dipendenti che hanno perso il lavoro ma per  tutto il made in Italy. La fabbrica, leader nel mercato dolciario  a livello internazionale, si è dovuta fermare bloccando, di  fatto, la produzione dopo oltre un secolo di attività». Non ci sono parole migliori di quelle del Segretario Generale dell’Ugl, Paolo Capone, per descrivere il significato del fallimento decretato ieri dal Tribunale di Verona della Melegatti, l’azienda che inventò il Pandoro brevettato nel 1894, e della controllata ‘Nuova Marelli’ di San Martino Buon Albergo (Verona). Inutile l’inserzione a pagamento con cui i lavoratori, 350 tra diretti e stagionali, contenente un appello affinché venisse separato il giudizio sulle responsabilità degli amministratori dal futuro dell’azienda per la quale il fondo americano D.E. Shaw & C. aveva presentato un piano di salvataggio e la previsione di un investimento di 20 milioni di euro. Il Tribunale ha accolto l’istanza del pubblico ministero, constatata la pesante situazione debitoria.