Mentre nel primo trimestre il reddito pro capite della famiglie dell’Eurozona è rimasto sostanzialmente stabile se confrontato con quello rilevato nel periodo precedente – crescendo di appena un decimo di punto – nel secondo trimestre l’indice calcolato dall’Eurostat ha registrato un’accelerazione, mettendo a segno un +0,7%. In crescita anche la spesa pro capite delle famiglie: +0,6% a fronte del +0,2% registrato nell’arco dei primi tre mesi dell’anno. Nello stesso periodo il reddito disponibile delle famiglie consumatrici italiane, calcolato dall’Istat, è cresciuto ad un passo più lento rispetto al resto d’Europa, riportando un progresso di appena 0,2 punti percentuali sul trimestre precedente. Anche i consumi hanno registrato un incremento più lieve rispetto a quello che ha interessato il dato medio indicato dall’Eurostat: +0,4%. Se si estende il confronto all’intero semestre, il progresso tendenziale rimane comunque piuttosto marcato: +1,1% per il reddito e +2,6% per la spesa.
In effetti, che la sfera personale delle famiglie italiane presenti ancora qualche incertezza viene dichiarato dai consumatori stessi. Secondo i dati sulla fiducia diffusi ieri dall’Istat il clima personale è diminuito di 0,6 punti riflettendo in larga parte il peggioramento dei giudizi sul bilancio familiare (da 14,8 a 13): mentre per il 51,8% il bilancio famigliare quadra (la metà delle famiglie, quindi, non tocca i risparmi ma nemmeno riesce a mettere qualcosa da parte), il 14,3% degli intervistati è costretto a usare i risparmi. C’è anche una quota, pari al 2,7%, che spiega che per quadrare il bilancio è costretto a contrarre dei debiti.