di Claudia Tarantino

Buone notizie arrivano dall’Istat per quanto riguarda la fiducia degli italiani rispetto all’evoluzione della situazione economica del Paese. L’indice del clima di fiducia dei consumatori, infatti, “aumenta in misura consistente, passando da 111,2 a 115,5”, tornando così sui livelli del primo trimestre 2016.

Inoltre, l’Istituto di Statistica segnala che “a settembre 2017 continua ad aumentare anche la fiducia delle imprese” toccando addirittura il livello più alto da dieci anni: l’indice composito è salito, infatti, da 107,1 del mese scorso a 108 punti, il massimo che si sia registrato dal periodo pre-crisi ad oggi (ad agosto 2007 era 109,6).

L’auspicio di tutti, ovviamente, è che questo clima persista. Ma, poiché ciò dipende principalmente dalla capacità di spesa che le famiglie italiane avranno nei prossimi mesi, è altrettanto ovvio che solo attraverso interventi su lavoro, pensioni e tasse non ci sarà un’inversione di rotta e le attese sulla capacità di spesa e di risparmio dei consumatori non verranno tradite.

Non dimentichiamo, infatti, che anche lo scorso agosto si era parlato di trend positivo, di crescita oltre le aspettative ma poi, di fatto, molto poco è stato realizzato dal Governo per rendere strutturale questa ripresa.

Tornando ai dati, “tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in aumento, seppur con intensità diverse: la componente economica e quella futura aumentano marcatamente mentre l’incremento è più contenuto per la componente personale e per quella corrente”.

Molto probabilmente, su questo ha inciso il fatto che il mese di settembre non è proprio quello migliore per i conti degli italiani, che devono ancora smaltire le uscite straordinarie del periodo estivo pur trovandosi alle prese con l’avvio dell’anno scolastico e, quindi, con le spese relative a libri e quant’altro.

Non a caso, “aumenta il numero degli interpellati che ritiene possibile risparmiare in futuro (orizzonte temporale: 12 mesi)”.

Sul fronte delle imprese, invece, nel mese di settembre si segnala un aumento del clima di fiducia in tutti i settori (in particolare manifatturiero, costruzioni e commercio al dettaglio) ad eccezione dei servizi, dove l’indice rimane invariato rispetto al mese precedente (a quota 107,0).

E’ bene notare, infine, che a fare da traino è soprattutto il mercato estero, sia per il fatturato (+2,3% su mese, +7,1% su anno) sia per gli ordini (+6,4% su mese, +16,2% su anno).

Invece, il mercato interno segna per il fatturato -1,7% su mese e +2,2% su anno e per gli ordini rispettivamente -4,2% e +6,2%.

Insomma, nonostante i segnali positivi lanciati dall’Istat, rimane ancora molto da fare.