Stati Uniti e Unione europea chiedono indagini
Caos politico in Georgia dopo le elezioni legislative che hanno visto il partito filorusso al governo, Sogno Georgiano, ottenere la maggioranza assoluta con il 54% dei consensi. Tanto l’opposizione – che si è rifiutata di riconoscere la sconfitta –, quanto la comunità internazionale, denunciano brogli, mentre la presidente della Repubblica, Salome Zourabichvili, filo-occidentale, accusa Mosca di avere influenzato il risultato elettorale, invitando i cittadini ad una protesta di piazza. Oggi la Germania, tra gli altri, ha parlato, tramite il portavoce del ministero degli Esteri a Berlino, di «significative irregolarità» emerse in Georgia. Nel frattempo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha respinto «con decisione le accuse totalmente infondate» di ingerenza russa nel processo elettorale, ritenendo, al contrario, che attori esterni stiano cercando di destabilizzare il paese, date le richieste di Stati Uniti ed Unione europea di indagini sulle presunte violazioni. Oggi è anche il giorno della visita del premier ungherese Viktor Orbán a Tbilisi. Al riguardo, però, l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, ha affermato in un’intervista che «qualunque cosa dica, non rappresenta l’Unione europea». Da parte sua il primo ministro della Georgia, Irakli Kobakhidze (Sogno Georgiano), ha sostenuto che «la nostra principale priorità in politica estera è, ovviamente, l’integrazione europea», auspicando ora relazioni migliori con Bruxelles dopo le recenti tensioni e ribadendo che «si farà di tutto per garantire che la Georgia sia pienamente integrata nell’UE entro il 2030».