di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Nell’ambito dell’iter per l’approvazione definitiva della finanziaria, dopo la firma da parte del presidente Mattarella, la manovra ora sarà discussa dalle Camere per arrivare all’approvazione del testo entro fine anno. Nel complesso, le misure introdotte dal governo nella Legge di Bilancio 2025, relative al mondo del lavoro, rappresentano una prosecuzione sulla strada giusta per ottenere concreti miglioramenti delle condizioni dei lavoratori: la conferma del taglio del cuneo fiscale e l’ampliamento della platea dei beneficiari, assieme al piccolo aumento delle pensioni minime a 621 euro, che riguarderà più di 1milione ed ottocentomila assegni, sono interventi che testimoniano, pur in una situazione generale che impone prudenza e rigore, l’impegno del governo nel sostenere il mondo del lavoro e garantire un maggior benessere a lavoratori e pensionati. Queste misure si inseriscono in un quadro di politiche che, anche secondo i dati di Confindustria, stanno contribuendo a rilanciare il lavoro ed a ridurre la disoccupazione, stimata al 6,5% nel 2024 e destinata a scendere ulteriormente al 6% nel 2025, un record innegabile dal punto di vista della quantità dell’occupazione. Ora, però, per intervenire nel merito della qualità del lavoro è necessario puntare ancora di più sulla formazione e la riqualificazione professionale per affrontare le sfide strutturali del mercato del lavoro, come il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione, la transizione digitale e quella ecologica, e recuperare il mismatching tra domanda e offerta che penalizza tanto le persone in cerca di un’occupazione, giovani e non solo, quanto le imprese che hanno bisogno di una forza lavoro dotata delle giuste competenze per poter prosperare. Una maggiore sinergia tra pubblico e privato, la riforma dei centri per l’impiego ed anche il potenziamento della contrattazione collettiva sono azioni cruciali per colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro e garantire una maggiore tutela ai lavoratori. Sempre all’insegna del confronto e del dialogo sociale, perché è necessaria la sinergia fra tutte le componenti del mondo produttivo e del sistema Paese, in merito alle misure contenute nella manovra, come anche proseguendo il tavolo di confronto fra istituzioni e le parti sociali per discutere delle profonde trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, sulla questione della salute e sicurezza e sul vasto tema della previdenza, all’insegna della flessibilità in uscita. In conclusione, il governo si sta muovendo nella giusta direzione, cercando di perseguire obiettivi chiari e significativi in un contesto di realismo economico, ma resta ancora del lavoro da fare per insistere sulla strada giusta, la strada dello sviluppo nel segno della giustizia sociale e del miglioramento delle condizioni di vita di lavoratori e cittadini.