L’obiettivo resta il cessate il fuoco a Gaza
Nuovo viaggio diplomatico del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in Medio Oriente. Blinken tenterà di riaffermare gli sforzi per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi, oltre che iniziare a discutere i piani post-conflitto, iniziative che dal lato statunitense potrebbero riprendere vigore alla luce dei recenti sviluppi, primo tra tutti l’uccisione da parte delle forze israeliane del leader di Hamas, Yahya Sinwar. Stando alla versione del dipartimento di Stato, Blinken punterà anche ad una soluzione in Libano tra Israele ed Hezbollah. Nelle ultime ore l’esercito israeliano ha intensificato le sue azioni militari nel paese, dove il premier Najib Mikati – stando ad una dichiarazione diffusa dal suo ufficio e ripresa dai media internazionali tra cui Haaretz – ha ribadito che non esiste alternativa alla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, che fu adottata nel 2006, pur non escludendo la possibilità di «nuove intese» utili a implementarla (Washington, ad esempio, non la ritiene sufficiente). Anche Teheran, nel frattempo, prosegue nelle sue mosse diplomatiche, con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, impegnato nel tour che lo vede ora fare tappa in Kuwait e Bahrein. L’obiettivo dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri di Teheran è quello di tenere consultazioni con gli attori regionali perché ritiene che sia «dovere di tutti mantenere la pace e la sicurezza». «È giunto il momento che i paesi mostrino la loro volontà di seguire questo percorso», ha quindi aggiunto il portavoce nel briefing settimanale. Sullo sfondo resta l’attesa per l’annunciata risposta di Israele al lancio di missili iraniano di alcuni giorni fa, circostanza che tiene in apprensione la comunità internazionale nel timore di un’ulteriore escalation.