di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl
In attesa della stesura della legge finanziaria, la previsione, auspicata dal ministero del Lavoro, è quella di una riconferma della tassazione agevolata per premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori. Anche per il nostro sindacato è importante che questa misura venga mantenuta: in base ai dati dello stesso ministero pubblicati oggi sul Sole 24 Ore, sono 4,8 milioni i lavoratori dipendenti che usufruiscono di questo tipo di premi, corrispondenti a un quarto, il 25,6%, del totale dei lavoratori dipendenti. Si riporta anche il fatto che la presenza delle agevolazioni fiscali ha fatto sì che a settembre 2024 risultassero aumentati del 16,7% i contratti collettivi contenenti premi di risultato detassabili, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, mentre attualmente l’importo annuo medio di questi premi ammonta a 1.498,62 euro lordi. Un’altra tendenza esaminata nell’articolo è poi quella della conversione dei bonus in welfare aziendale, in espansione perché azzera l’imposizione fiscale e contributiva per entrambe le parti e quindi va incontro agli interessi sia dei dipendenti che delle aziende. Cresce anche l’attribuzione ai lavoratori di beni e servizi, come buoni spesa, buoni benzina e altri fringe benefits, non legata direttamente alla prestazione lavorativa, quindi non come forma di premio di produttività, ma come strumento contrattuale accanto alla vera e propria retribuzione, data la presenza di vantaggi fiscali, offrendo, comunque, ai dipendenti un incremento, sebbene indiretto, delle proprie entrate. Questi elementi rappresentano risposte positive e utili per affrontare la questione del potere d’acquisto di stipendi e salari. Il percorso è quindi condivisibile, ma è fondamentale che le agevolazioni vengano estese a una platea più ampia di lavoratori, includendo quei settori in cui i premi di risultato non sono ancora diffusi. È altrettanto importante che questo avvenga con il pieno coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, per evitare che gli obiettivi legati ai premi di produttività diventino strumenti di pressione sui lavoratori. È necessario garantire criteri equi, tenendo conto di aspetti fondamentali come la conciliazione tra lavoro e vita privata, affinché le persone con maggiori carichi familiari, come le donne, non vengano penalizzate, e che il premio non si riduca a un incentivo basato unicamente sulla presenza fisica in azienda. Per quanto riguarda il welfare aziendale, è essenziale che ci sia la massima trasparenza sui benefit offerti, affinché siano realmente vantaggiosi per i lavoratori. In ogni caso, molte di queste misure rappresentano un’aggiunta al reddito reale, particolarmente utile in un contesto di aumento del costo della vita, consentendo ai lavoratori di risparmiare su spese necessarie come alimentazione, carburante e trasporti, senza incidere negativamente sulla tassazione del reddito da lavoro.