Fabbisogno finanziario
Draghi, nel suo piano per la competitività dell’Unione europea, prova a quantificare le risorse finanziarie necessarie per raggiungere gli obiettivi indicati. Il fabbisogno finanziario è quantificato in 750-800 miliardi di euro annui destinati agli investimenti aggiuntivi. In termini percentuali, la cifra vale fra il 4,4 e il 4,7% del prodotto interno lordo dell’Unione europea nel 2023. Ad oggi, gli investimenti in Europa valgono il 22% del prodotto interno lordo. La differenza si può finanziare valorizzando la grande ricchezza rappresentata dal risparmio delle famiglie europee che quota 1.390 miliardi a fronte degli 840 miliardi degli Stati Uniti, dove, però, le famiglie possono godere di rendimenti maggiori. Molto dipende, quindi, dalla capacità politica di sostenere con strumenti adeguati gli investimenti privati, per non incidere in maniera eccessiva sui conti pubblici. Per Draghi, è fondamentale ripensare il sistema, oggi troppo incentrato sui finanziamenti bancari. La svolta potrebbe arrivare dall’emissione di un asset sicuro comune, un fondo sovrano europeo, che avrebbe la capacità di attrarre investitori anche al di fuori dei confini dell’Unione europea. Una decisione che andrebbe accompagnata da una più forte Unione dei mercati dei capitali con regole fiscali condivise. Draghi parla anche del ruolo che può avere la previdenza complementare, con la raccolta di capitali in cambio di un guadagno di lunga prospettiva. Decisivo, infine, il completamento dell’Unione bancaria.