di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

L’incontro tra il ministro Giorgetti e le parti sociali ha chiarito quali saranno le principali misure dedicate al mondo del lavoro nella prossima manovra di bilancio. Primo punto, fondamentale, la conferma del taglio del cuneo fiscale, reso strutturale e finanziato per cinque anni, per i redditi fino a 35mila euro, con circa 100 euro netti in più nella busta paga per tutti i lavoratori appartenenti a questa fascia di reddito. Confermata anche la riforma dell’Irpef, con la riduzione delle aliquote da quattro a tre. Per le pensioni, torna la rivalutazione in base all’inflazione, con l’indicizzazione al 100% per quelle fino a 4 volte la minima, al 90% tra quattro e cinque volte, e al 75% oltre sei volte. Confermati, poi, meccanismi di pensionamento anticipato come Quota 103, con penalizzazioni, e Opzione Donna, quest’ultima solo per le lavoratrici considerate «fragili». Per quanto riguarda la Sanità, finanziamenti legati all’andamento del Pil, che per il 2024 si prevede in aumento dell’1,2%, stabilendo che maggiore sarà la crescita economica, maggiori saranno le risorse destinate. Ancora da chiarire le modalità del previsto aumento dei sostegni per famiglia e natalità. Queste in sintesi le misure illustrate, che saranno finanziate anche attraverso il contributo di chi ha «maggiormente beneficiato di condizioni particolarmente favorevoli», con un chiaro riferimento, quindi, agli extra profitti di banche e non solo, ed infatti si sta trovando nel frattempo una sintesi sulla questione. In generale, quello impostato dal governo è un piano quinquennale che mira a stabilizzare alcune misure fiscali e a ridurre gradualmente il deficit, senza però trascurare la necessità di supportare, sia per ragioni di equità sociale che per motivazioni economiche, lavoro, pensioni, sanità e famiglia. Così come di puntare sugli investimenti pubblici per lo sviluppo. Il tutto pur nella situazione di incertezza economica persistente e che richiede prudenza, anche alla luce delle nuove regole europee sui bilanci nazionali. In questo contesto, è molto apprezzabile la conferma del taglio del cuneo per i redditi da lavoro dipendente e le altre misure su lavoro e pensioni annunciate dal governo. Motivi in base ai quali la valutazione nei confronti di questa manovra, così come anticipata dal ministro Giorgetti, è complessivamente positiva da parte dell’Ugl. Certo, sempre auspicabile uno sforzo maggiore, fra le altre cose per un’estensione del taglio al cuneo fiscale, per un sostegno al welfare aziendale e contrattuale, per gli incentivi alle assunzioni, per il rinnovo dei contratti della PA, per interventi su salute e sicurezza, con sblocco dell’avanzo Inail per incrementare la formazione, per la flessibilità in uscita. Comunque, una manovra che mantiene l’indirizzo sociale di quella dello scorso anno, dunque nella direzione giusta.