Approvata risoluzione non vincolante per sostegno a Kiev
Arriva l’ok del Parlamento europeo alla possibilità, per l’Ucraina, di colpire la Russia nel proprio territorio. La risoluzione sul sostegno a Kiev non è vincolante (425 voti a favore, 131 no e 63 astensioni; quasi tutti i partiti italiani hanno espresso parere contrario), ma è una mossa che nel paragrafo 8 segna un cambio di paradigma riguardo il conflitto tra Ucraina e Russia, invitando «gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate» a Kiev «contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo» al fine di esercitare pienamente suo diritto all’autodifesa. «Il Parlamento europeo sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora e deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno in corso», si legge inoltre nella risoluzione in cui il PE esorta «a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina, di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea». Domani la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si recherà in visita in Ucraina, come da lei stessa annunciato. Oggi, nel corso di una conferenza stampa di von der Leyen e Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, è emerso che dall’inizio del conflitto metà dell’infrastruttura energetica dell’Ucraina è stata distrutta.