di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

In un contesto di grande incertezza, simile a quello che ha accompagnato le recenti leggi di bilancio, è essenziale mantenere prudenza, tuttavia, la risposta che il Paese si aspetta non può limitarsi a un’attesa passiva degli eventi, ma deve concentrarsi sul sostegno alle famiglie e ai settori produttivi. In particolare, dal punto di vista del mondo del lavoro, occorre capitalizzare gli elementi positivi emersi dal 2022, in particolare in ambito occupazionale e nel progressivo, seppur ancora parziale, recupero del potere d’acquisto degli stipendi. Per questo, l’Ugl, attraverso una mobilitazione nazionale organizzata in cento piazze italiane per i prossimi 27 e 28 settembre, chiederà di accentuare il carattere sociale della prossima finanziaria, che il Governo si appresta a varare e che il Parlamento dovrà approvare entro il 31 dicembre. La nostra mobilitazione nasce con l’intento di rafforzare le misure orientate al benessere collettivo, senza chiedere l’impossibile, ma ciò che è raggiungibile con senso di responsabilità. Siamo convinti che, se il Governo saprà ascoltare chi, come noi, vive quotidianamente le difficoltà del Paese, si potranno fare, insieme, grandi passi avanti. Le nostre richieste sono concentrate su tre fronti: stipendi e pensioni, famiglie e sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda il sostegno al potere d’acquisto, chiederemo di inserire nella manovra il taglio del cuneo fiscale, la detassazione di welfare aziendale, premi di produttività ed aumenti contrattuali, incentivi alla partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa, la rivalutazione degli assegni pensionistici. Per sostenere le famiglie, l’adozione del quoziente familiare, sgravi per le assunzioni di giovani, donne e categorie svantaggiate, il sostegno al reddito delle famiglie disagiate, investimenti su scuola, sanità e politiche sociali, anche attraverso i fondi del Pnrr. Per fermare le stragi sul lavoro, l’utilizzo dell’IA per la sicurezza sul lavoro, l’assunzione di ispettori e il potenziamento dei controlli, la destinazione delle risorse Inail per interventi sulla sicurezza ed, infine, maggiore formazione. A ottobre, apriremo un tavolo di trattative con il Governo per discutere della manovra finanziaria e presentare le nostre proposte. Serve, poi, per immaginare un’Italia proiettata verso il futuro, un Patto per il Lavoro per affrontare le sfide cruciali su politiche industriali, transizione energetica e rilancio del Mezzogiorno. In quest’ottica condividiamo l’appello del presidente di Confindustria, Orsini, sulla centralità della contrattazione collettiva e aziendale, sul dialogo tra le parti sociali basato sulla responsabilità, anche per affrontare il tema della salute e sicurezza sul lavoro. Il 2025 può e deve essere l’anno della svolta definitiva per il rilancio del Paese, con la collaborazione di tutti, noi siamo pronti.