È di 51 sospetti arrestati (38 in Australia, undici in Irlanda, uno in Canada e uno in Italia) il bilancio di un’operazione che ha coinvolto le forze dell’ordine di nove paesi e l’Europol e che ha portato allo smantellamento e alla chiusura della piattaforma conosciuta come Ghost, utilizzata per varie attività criminali, tra cui il traffico di droga, il riciclaggio di denaro, episodi di violenza e altre forme di crimine organizzato. Per l’Italia hanno partecipato all’operazione la Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), la Squadra mobile di Lecce, la Direzione distrettuale antimafia di Lecce, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco). «Ghost – spiega la Polizia di Stato in una nota – era molto popolare tra le organizzazioni criminali grazie alle sue avanzate caratteristiche di sicurezza, per le quali gli utenti potevano acquistare lo strumento senza dover dichiarare alcuna informazione personale. I messaggi erano crittografati e potevano essere seguiti da un codice che avrebbe comportato l’autodistruzione di tutti i messaggi sul telefono che li avrebbe ricevuti». Il soggetto arrestato in Italia è ritenuto una figura di rilievo del clan mafioso Tornese-Padovano ed era latitante dal maggio del 2023 e gravemente indiziato di associazione mafiosa.