Migranti, in Ue uno dopo l’altro ognun per sé. Prima la Germania, adesso l’Olanda: tutti a difendere i propri confini. Mentre Salvini…

Mentre un ministro della Repubblica italiana e vicepremier, Matteo Salvini, rischia per il Caso Open Arms sei anni di carcere, dopo la Germania in materia di immigrazione anche l’Olanda sembra tentata, seppur più timidamente, ad andare per la propria strada. La Germania ha deciso di blindare per sei mesi, prorogabili, i suoi confini, sospendendo l’accordo di Schengen (storico e fondamentale per l’Unione), contro i migranti senza permesso. Oggi l’Olanda ha comunicato ufficialmente alla Commissione europea la richiesta di un’esenzione dal rispetto delle politiche migratorie dell’Ue. La ministra per l’Asilo e la migrazione, Marjolein Faber, ha scritto su X: «Ho appena informato la Commissione europea», «dobbiamo nuovamente occuparci della nostra politica di asilo». Risposta della portavoce della Commissione Ue per gli Affari interni, Anitta Hipper: «Non ci aspettiamo alcun cambiamento immediato delle regole». Intendendo che è solo così che si può immaginare un’eventuale esenzione. Ma si può continuare a non fare nulla, lasciando le cose così come sono? No, evidentemente. Anche alla luce del viaggio del premier (laburista) inglese Keir Starmer, il quale si è recato pochi giorni fa a Roma dalla premier Giorgia Meloni per «studiare» il dossier migranti. «Vogliamo lavorare insieme», ha detto Starmer, in particolare, sull’Accordo Italia-Albania mirato ad accogliere i richiedenti asilo e, in generale, alla lotta ai trafficanti. Accordo tanto vituperato in Italia. In Europa, nel frattempo, nuovi sovranisti – di sinistra – crescono…