Il ministro della Salute, che oggi ha incontrato gli Ordini professionali sanitari, ha ipotizzato l’introduzione dell’arresto in flagranza di reato, anche differito
Gli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario sono piuttosto frequenti. «Un problema annoso della Sanità italiana», l’ha definito il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al termine della riunione con tutti gli Ordini professionali sanitari questa mattina, a Roma. Presente all’incontro anche il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. «Ci siamo confrontati anche con il ministro» della Giustizia Carlo «Nordio», ha aggiunto Schillaci, che ha affrontato la questione anche con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, spiegando che «in questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile, ovvero le aggressioni al personale sanitario, è quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato, anche differito.» Questa, se introdotta, non sarebbe l’unica misura adottata dal governo per arginare il fenomeno: «Lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d’ufficio, ma questo come è evidente non è più sufficiente», ha osservato il ministro. Che ha poi ricordato: «Voglio sottolineare che i posti di Polizia nell’ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è però anche un problema culturale». Quindi, ha concluso, «bisogna in questo momento rapidamente trovare degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile». A breve anche un «confronto» con i sindacati.