Il piano di Draghi: «Investimenti pari a 5% pil/anno»

Le due parole «che meglio descrivono questo rapporto sono urgenza e concretezza», così Mario Draghi, si è espresso durante la presentazione del suo rapporto sulla competitività alla Commissione europea e che la presidente della Commissione stessa, Ursula von der Leyen, intende utilizzare. «Il rapporto non solo delinea una visione di futuro ma molte delle misure proposte sono pensate per essere implementate velocemente», ha sottolineato Draghi. Di cosa stiamo parlando? Di circa 170 proposte e di un investimento europeo pari al 5% del Pil annuo. Per quantificarlo meglio, l’ex presidente del Consiglio ha descritto l’ammontare degli investimenti come di «una cifra senza precedenti: per fare un confronto, gli investimenti aggiuntivi forniti dal Piano Marshall tra il 1948-51 ammontavano a circa l’1-2% del Pil all’anno». Per Draghi, «la procrastinazione» delle decisioni che l’Ue deve assumere per superare l’attuale crisi «ha prodotto solo una crescita più lenta». A Bruxelles bisogna prendere atto che «le fondamenta su cui abbiamo costruito (l’Unione, ndr) stanno ora vacillando. Il precedente paradigma globale sta svanendo. L’era della rapida crescita del commercio mondiale sembra essere passata e le imprese dell’Ue si trovano ad affrontare sia una maggiore concorrenza dall’estero che un minore accesso ai mercati esteri». «L’Ue – afferma Draghi – è debole nelle tecnologie emergenti che guideranno la crescita futura. Solo quattro delle prime 50 aziende tecnologiche del mondo sono europee». Dunque, non c’è tempo da perdere, perché «siamo arrivati al punto in cui, senza agire, dovremo compromettere il nostro benessere, il nostro ambiente o la nostra libertà».