Le entrate fiscali aumentano di 19 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il Mef, però, userà con prudenza le risorse in più
Il «tesoretto» c’è ed è anche piuttosto corposo: nei primi sette mesi dell’anno, infatti, le entrate erariali accertate sono arrivate a 328.365 milioni di euro, con un aumento di 19,2 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023 ed un incremento percentuale pari al 6,2%. Nel dettaglio, le imposte dirette sono aumentate di circa 14 miliardi di euro, quelle indirette sono cresciute di oltre 5 miliardi. Le entrate derivanti dal recupero dell’evasione fiscale sono aumentate di oltre 2 miliardi, arrivando ad un totale di quasi 8 miliardi e mezzo. Ottime notizie, quindi, per il Paese. Il Mef, tuttavia, preferisce mantenere un basso profilo all’insegna della cautela. «Nessun tesoretto, la cifra è vicina a quella prevista. Quindi siamo prudenti», così il ministero dell’Economia e delle Finanze, anche se l’extra gettito aiuterà a mettere insieme le risorse in vista della prossima legge di bilancio. Del resto un approccio responsabile ai conti pubblici è la cifra dell’azione del Ministro Giancarlo Giorgetti, che punta a portare il deficit al di sotto del 3% entro i prossimi due anni, impresa tutt’altro che facile, dato l’ingente debito pubblico accumulato dall’Italia, che si avvicina ormai alla soglia simbolica dei 3mila miliardi. Entro metà settembre Giorgetti presenterà in Cdm il piano strutturale di bilancio, mentre, per quanto riguarda la manovra, la spesa complessiva dovrebbe aggirarsi sui 25 miliardi di euro, per sostenere misure importanti, dal taglio del cuneo fiscale alla flat tax, dagli interventi per le famiglie a quelli sulla sanità. E, comunque lo si voglia chiamare, poter contare sul «tesoretto» dell’extra gettito si rivelerà molto utile.