Primo bilancio per gli strumenti introdotti in sostituzione del reddito di cittadinanza

Primo bilancio da parte della ministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, sulle misure introdotte a partire da settembre dello scorso in anno in sostituzione del reddito di cittadinanza. Come si ricorderà, il passaggio dalla misura di contrasto alla povertà fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle è avvenuta in due passaggi: da settembre 2023 è stato possibile presentare la domanda per accedere al supporto per la formazione e il lavoro, riservato a persone non occupate, ma abili al lavoro e senza carichi familiari di età compresa fra 18 e 59 anni, mentre dal 1° gennaio scorso è andato a regime l’assegno per l’inclusione, destinato alle famiglie disagiate e a singoli non abili al lavoro di età superiore a 60 anni. Al momento, sono 139mila le persone inserite nel programma legato al supporto per la formazione e il lavoro, che dà diritto a percepire un assegno mensile di 350 euro per un massimo di dodici mesi. Sono, invece, 725mila le famiglie che stanno percependo l’assegno di inclusione, il cui ammontare varia in ragione di alcuni parametri, ad iniziare dalla numerosità dei componenti del nucleo familiare. Già nei giorni scorsi si era osservato come la platea dei beneficiari, soprattutto per il supporto per la formazione e il lavoro, fosse inferiore alle previsioni fatte dall’Inps con la legge di bilancio per il 2023. Per Calderone, pesano i maggiori controlli effettuati.