Il ministro Schillaci: «Vogliamo che ci siano più fondi per assumere nuovo personale sanitario»

«La collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione». Con queste parole Palazzo Chigi ha spiegato il senso del decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri con cui si chiude la questione legata ai balneari. «I punti principali della riforma delle concessioni balneari – viene dunque spiegato da Palazzo Chigi – sono l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027, l’obbligo di avviare le gare entro il giugno 2027, la durata delle nuove concessioni da un minimo di cinque a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni». Archiviato il caso, ora entrano nel vivo la manovra e il Piano strutturale di bilancio, testo quest’ultimo da inviare a Bruxelles entro il 20 settembre. Tante le priorità, dalle pensioni minime al sostegno a imprese e famiglie. Ma non solo. «Vogliamo che ci siano più fondi per assumere il personale e vogliamo che chi lavora nel Servizio sanitario venga pagato meglio. Vogliamo un piano per assumere medici, per far fronte alla gobba pensionistica», ha detto oggi il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine del lancio della campagna “Noi salviamo vite”.