Decisione giunta dopo annuncio rimpasto di governo

Si è dimesso il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, nell’ambito di un rimpasto di governo che era stato annunciato in precedenza dal presidente, Volodymyr Zelensky. «Abbiamo bisogno di nuova energia», ha spiegato quest’ultimo. Kuleba ha presentato le sue dimissioni in una lettera indirizzata alla Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino). Prima di Kuleba, avevano lasciato Oleksandr Kamyshin, ministro responsabile della produzione di armi, Denys Maliuska (Giustizia) e Ruslan Strilets (Ambiente). Tutto ciò avviene mentre la Russia intensifica gli attacchi sul suolo ucraino. Le vittime a Poltava, colpita ieri da due missili balistici, risultano essere più di 50, ma il numero potrebbe ancora aumentare. A queste si aggiungono poi quelle di Leopoli, dopo il raid russo avvenuto nelle scorse ore. Secondo la versione di Mosca, a Poltava è stato colpito un «centro di addestramento» di militari ucraini dove operavano anche «istruttori stranieri». Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato un nuovo incontro con il leader cinese, Xi Jinping. Il faccia a faccia è previsto il prossimo mese a Kazan, in occasione del vertice dei paesi Brics. Il Cremlino, tramite il portavoce Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe, ha infine commentato il mancato arresto del presidente russo, ieri in visita in Mongolia, paese membro della Corte penale internazionale, la quale contro di lui ha emesso un mandato nel 2023. Peskov al riguardo ha spiegato che l’ordine della Cpi non impedirà a Putin di mantenere i contatti con i paesi interessati a sviluppare relazioni con la Russia, che rappresentano «la maggioranza globale». Peskov ha inoltre riferito che il presidente russo non ha deciso circa la sua eventuale partecipazione al vertice del G20 in programma a novembre in Brasile.