di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

L’estate, un periodo tradizionalmente associato al riposo e al tempo libero, sta diventando un simbolo di diseguaglianza, dati anche gli aumenti dei prezzi nel settore del turismo nel nostro Paese. Le recenti parole del Presidente del Consiglio Meloni, al ritorno dalle vacanze, hanno acceso un riflettore su una questione che spesso passa inosservata: la possibilità di andare in vacanza non è una certezza per tutti. Un tema sul quale riflettere, perché rappresenta la realtà di un Paese profondamente diviso fra chi vive il periodo estivo come un momento di serenità e chi, invece, lo percepisce come ulteriore elemento di esclusione sociale. Per stare ai numeri, l’istituto di ricerca Tecnè ha rivelato che quest’anno il 44% degli italiani ha deciso di non partire per le vacanze estive, spesso per motivi economici. Anche fra chi è riuscito a partire, la stragrande maggioranza, nove italiani su dieci, è rimasta all’interno dei confini nazionali, evidenziando una crescente difficoltà nel potersi permettere viaggi all’estero. Torna quindi il tema primario per il sindacato della difesa del potere d’acquisto di stipendi e salari, per permettere a tutti i lavoratori di poter godere di un meritato periodo di riposo. Ci sono poi altre situazioni particolari legate all’estate ed alle vacanze. Per i lavoratori stagionali, ad esempio, questa stagione è sinonimo di lavoro intenso e spesso sottopagato. Il settore turistico, uno dei pilastri dell’economia italiana, si regge anche sul loro lavoro ed è necessario garantire condizioni di lavoro eque. Per i dipendenti che svolgono professioni intellettuali ora, poi, esiste lo smartworking, che permette di lavorare anche da luoghi di villeggiatura, ma che d’altro canto ha introdotto una maggiore richiesta di reperibilità, da disciplinare con attenzione. Non possiamo dimenticare l’invecchiamento della popolazione italiana: sempre più anziani, spesso con problemi di salute o con risorse economiche limitate, vivono il periodo estivo con disagio ed anche le famiglie che si occupano di loro si trovano in difficoltà, con poche possibilità di trovare un sollievo dalle responsabilità quotidiane. Torna quindi il tema dei servizi di sostegno da potenziare e garantire sempre ad anziani non autosufficienti, ma anche persone con disabilità e bambini. Per questi ultimi, ad esempio, con le scuole chiuse, molti genitori si affidano ai centri estivi privati, una spesa spesso significativa per le famiglie e che non tutti possono sostenere. Insomma anche il periodo estivo, specie ora, che si sta tornando lentamente alla vita quotidiana e si tirano le somme sulla stagione che si appresta a concludersi, ci porta a riflettere sulle disparità sociali, per cercare di costruire un’Italia più giusta, dove le vacanze non siano un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti.