Non si ferma l’impennata dei prezzi: anche oggi nuovi rialzi

Continuano a preoccupare, soprattutto l’Italia, le costanti oscillazioni verso l’alto del prezzo del caffè, che oggi ha subito un’ulteriore impennata. Sia la qualità Robusta (+2,65%) sia la qualità C (+2,50%) hanno subito forti rialzi, i quali sono dovuti, come si sa, alle difficoltà di raccolta della materia prima, in particolare in Sud America e in Vietnam. Gli analisti, all’inizio del 2024, avevano previsto che, dopo l’impennata a livello globale del prezzo del cacao (arrivato a ben 10.000 dollari per tonnellata), sarebbe arrivata quella del caffè. E così è stato. Le cause sono diverse e, in combinazione tra di loro, fanno danni: l’assenza di manodopera a causa di basse paghe a fronte di un faticoso lavoro; in alcune zone, in particolare in Centro e Sud America, gli agricoltori stanno via via abbandonando i campi per trasferirsi altrove; le condizioni climatiche sfavorevoli, come l’innalzamento delle temperature, obbligano l’acquisto di concimi chimici sempre più cari o lo spostamento delle piantagioni in altitudine, con indiscriminati disboscamenti. In quest’ultimo caso, tra l’altro, l’Europa non consentirà più di comprare materie prime e quindi caffè verde che sia frutto di disboscamenti selvaggi.
Ecco perché, potremmo vedere salire il prezzo del caffè fino a due euro nei prossimi mesi e potrebbe non essere un fenomeno temporaneo: secondo alcuni esperti, il vantaggio della tazzina di caffè a basso prezzo potrebbe terminare definitivamente, perché, se la domanda di caffè nel mondo è destinata ad aumentare, sarà difficile, date le difficoltà di raccolto, esaurirla.