Zelensky: «Uno degli attacchi più grandi da inizio guerra»

Uno degli «attacchi più grandi» della Russia, dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito così il raid notturno russo, che ha colpito quindici regioni ucraine, causando la morte di almeno quattro persone e l’interruzione della fornitura di energia elettrica in alcune zone, inclusa Kiev. I numeri – nella notte i russi hanno lanciato oltre 100 missili e utilizzato quasi 100 droni, secondo il bilancio fornito dal leader ucraino – restituiscono la dimensione del raid. «È fondamentale che i nostri partner mantengano gli impegni presi insieme», ha aggiunto Zelensky, osservando che «Putin può agire solo entro i limiti che il mondo gli impone». Un appello in questo senso è arrivato anche dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba: «Ci sono due decisioni specifiche che i nostri partner possono prendere per aiutarci a porre fine al terrore russo prima. Primo, confermare gli attacchi a lungo raggio dell’Ucraina su tutti gli obiettivi militari legittimi sul territorio russo. Secondo, accettare di usare le capacità di difesa aerea dei partner per abbattere missili e droni in prossimità del loro spazio aereo. Nessuna di queste decisioni è escalation». Quello di stanotte non sarebbe un attacco in risposta all’invasione ucraina della regione di Kursk. Che, invece, dovrebbe arrivare a stretto giro: a Kursk c’è un’offensiva che «non può rimanere senza risposta, e una risposta ci sarà», ha detto il portavoce Dmitri Peskov, citato dall’agenzia Interfax.